L’evento in streaming rende oggi ancora più urgente la necessità di organizzare tempi e contenuti dell’agenda in modo meno prevedibile e più efficace ai fini dell’ingaggio dell’utente.
La nuova platea virtuale può infatti spiazzare i protagonisti che si ritrovano spesso soli e per la prima volta a relazionarsi con telecamere che non restituiscono feedback o applausi. Allo stesso tempo gli utenti abbandonati a loro stessi, oltre a subire prevedibili cali di attenzione, cedono più spesso al fascino della distrazione.
In questo ambiente che pone relatori e utenti su piani diversi, ma decisamente denso di opportunità, diventa ancora più fondamentale una riflessione relativa al “come” ancora più che al “cosa”; quello stesso “come” sul quale si sono cimentati nel tempo i creativi di tutte le arti.
L’evento digitale può essere considerato una partita che si vince giocando in modo nuovo vecchie carte: contenuti, sorpresa, ritmo, emozioni, ma anche sensorialità, verità… Sempre ricordando che in streaming come in teatro è il “come” che fa succedere le cose, ed è sempre il “come” che ce le fa ricordare (Davide Crippa, Creative Director Event Unit).